IL RAPPORTO FIPE 2020: PROSPETTIVE E TENDENZE DEL SETTORE HORECA

Non è facile in questo momento fare delle previsioni certe su cosa succederà nei prossimi mesi nel settore Horeca.
Ma è possibile, analizzando i dati degli ultimi 15 mesi, intravedere delle tendenze che sicuramente continueranno per molto tempo.
Attraverso il rapporto Fipe 2020, che include il primo trimestre 2021, cerchiamo di capire quali sono queste tendenze.

IL RAPPORTO FIPE 2020

Il rapporto fa il punto della situazione sullo stato dei pubblici esercizi in Italia utilizzando le informazioni disponibili fino al 31 marzo 2021.
FIPE ha incluso il primo trimestre 2021 non solo per analizzare meglio l’impatto di un anno molto “pesante” per il settore Horeca ma anche per cogliere i primi segnali di ripresa delle imprese e della sua lunga filiera.

Il rapporto prende in esame 7 aree tematiche per descrivere le prospettive del settore attraverso l’analisi di:

  • il contesto macroeconomico
  • le imprese
  • le performance economiche
  • il sentiment delle imprese
  • consumi e consumatori
  • i nuovi trend
  • la filiera e la visione del futuro.

Il rapporto si sviluppa in oltre 180 pagine: per chi volesse scaricarlo e visionarlo completamente il rapporto è disponibile nel link qui sotto.

https://www.confcommerciomilano.it/export/sites/unione/doc/news_comunicati/pdf/2021/Fipe-rapporto_ristorazione_2020.pdf

I PRINCIPALI DATI DEL SETTORE HORECA

Uno dei dati che maggiormente balza agli occhi è una contrazione reale dell’11,7% dei consumi, pari ad un calo assoluto di 124 miliardi di euro, un terzo dei quali dovuti al calo della spesa in “alberghi e ristoranti”.

Ristorazione e trasporti rappresentano da soli il 50% della perdita dei consumi registrata nel 2020-primo trimestre 2021.

Un fattore rilevato dal rapporto è il fatto che gli imprenditori e le imprese del settore, hanno costantemente rincorso i provvedimenti, riuscendo spesso a reinventarsi: dall’implementazione del delivery a nuove proposte di menù collegate all’asporto, dall’utilizzo massiccio degli spazi esterni ad una riorganizzazione di personale e servizio.

IMPATTO DEL COVID

Guardando al 2020 emergono forti differenze nell’impatto che il Covid-19 ha avuto in base alla città, area geografica e tipologia di negozio.
Secondo gli intervistati, le città che hanno sofferto maggiormente nel corso del 2020 sono state quelle di grandi dimensioni (79% delle risposte).

La diminuzione dei consumi nei centri urbani è stata collegata alla diffusione dello smart working e al conseguente spostamento di parte di utenti dalle zone cittadine alle zone suburbane.

Le città d’arte (ad es. Venezia, Firenze) hanno subito un forte calo del turismo, soprattutto internazionale, con un impatto negativo su canali come quello alberghiero e della ristorazione soprattutto nei centri storici, tradizionalmente molto legati ai flussi turistici.

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Emergono comunque diverse possibilità per favorire la ripartenza del settore nel post covid.

Per gli esercizi, le misure di intervento prioritarie emerse sono quelle dello sviluppo ed il rafforzamento dei servizi come delivery e take-away (27%) e della proposta di un’offerta maggiormente legata alla qualità e più attenta alle esigenze dei clienti (27%).

Per quanto riguarda l’industria, le azioni prioritarie riguardano il supporto alla digitalizzazione degli esercizi (27%), l’attenzione a temi di sostenibilità (18%) e un’offerta di prodotti studiata per le esigenze specifiche del canale (18%).

QUALE SITUAZIONE EMERGE DAL REPORT

Dal report FIPE 2020 emerge un quadro complesso di un settore che ha sofferto molto, ma che comunque riesce a credere nel futuro: colpisce quell’85% dei bar e dei ristoranti che ha fiducia di tornare entro il 2021 a svolgere la propria professione ai livelli pre-pandemia.

Un segnale molto positivo da un settore che dimostra di essere consapevole di poter tornare a svolgere normalmente la propria attività, pur con tutti i cambiamenti che la crisi ha imposto molto probabilmente per sempre.